- Condominio
- Diritti reali: proprietà, usufrutto, servitù…
- Divisione: comproprietà, comunione tra coniugi…
- Inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID
- Successioni ereditarie
- Patti di famiglia
- Contratti assicurativi, contratti bancari, contratti finanziari
- Locazioni
- Comodato (prestito di beni a titolo gratuito)
- Affitto di azienda
- Risarcimento danni da responsabilità medica e sanitaria
- Risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo
- Contratti assicurativi, bancari e finanziari
Mediazione obbligatoria, demandata, concordata, volontaria
- mediazione facoltativa (o volontaria): ipotesi in cui non è previsto alcun obbligo per le parti di svolgere il procedimento di mediazione (possibilità per le parti di qualunque controversia civile o commerciale di accedere al procedimento di mediazione ex art. 2, D.lgs. 28/2010, con i relativi effetti sostanziali e processuali che verranno analizzati);
- mediazione c.d. obbligatoria (ex lege): ipotesi in cui le parti sono obbligate, prima di rivolgersi al giudice, ad esperire (a pena di improcedibilità della domanda) il procedimento di mediazione come disciplinato dalla novella normativa in parola; ciò per le controversie vertenti nelle materie elencate dall’art. 5, comma 1-bis, D.lgs. cit.;
- mediazione delegata (o demandata): ipotesi in cui le parti, nell’ambito di un processo, sono inviate dal giudice a tentare il procedimento di mediazione; anche in questo la mediazione è condizione di procedibilità della domanda (art. 5, comma 2, D.lgs. cit.);
- mediazione concordata (o consensuale): ipotesi in cui un contratto (o uno statuto ovvero un atto costitutivo di un ente) prevede una clausola di mediazione o conciliazione (con cui le parti si impegnano, nel caso dovesse al riguardo sorgere una controversia, ad esperire procedimento di mediazione prima di rivolgersi al giudice o ad un arbitro: art. 5, comma 5, D.lgs. cit.).